Del…medioevo…
E’ grande, da parte mia, la convinzione che FB sia uno strumento implacabile contro l’ipocrisia. Nelle varie pagine, e soprattutto in quelle dei gruppi, si nota una vera e propria carrellata di personaggi in cerca d’autore, cosa del tutto legittima, se non fosse che sono gestiti come i giornali di partito o di corporazione.
Nulla e nessuno vieta a chicchessia, di esprimere le proprie idee, e di contribuire a rendere movimentata una discussione, o a sviluppare un argomento; peccato che, quando si tratta di pagine marcatamente propagandistiche, non si ricevono adeguate risposte, anzi si preferisce ignorarne il contenuto .
Tra l’altro, ho notato che, tale fattispecie, è più presente in chi si professa paladino delle libertà e della democrazia, mostrando insofferenza a qualsiasi forma di contributo critico da parte di chi non si mostri disponibile all’ omologazione ed alla cooptazione.
Credo sia il leitmotiv stesso della condizione paradossale in cui viviamo nei giorni nostri. Tutti vogliono cambiare il capo.. ma nessuno indica chi, con chi e come!! La verità è che viviamo in una società dai sapori velatamente feudali, ove il principe è odiato, ma riverito e temuto e tutto sommato, tutore degli interessi e dei privilegi acquisiti e delle varie baronie locali e personali.
Il parallelo potrebbe apparire fuori luogo, se non fosse che tali considerazioni siano dettate da precise ed attente osservazioni personali. Tanti soloni che propongono panacee inconsistenti e di memorie impresentabili, e una platea plaudente al valvassino di turno.
Ritengo molto interessante, al contrario, il discorrere di pensieri umili e spontanei che appaiono sia in lingua sarda che in quella ritenuta più naturale. Da essi si denota la potenziale energia in serbo alle masse, per una vera e significativa riforma delle condizioni politico/socio/economiche.
La stessa questione Sardegna, che pure esiste grossa come un macigno, è trattata come un diversivo a cui dare un connotato tardo romantico. A fronte di gruppetti oltranzisti, inconsistenti sul piano della credibilità popolare e dell’ interlocuzione istituzionale , si ha una totale e disinvolta incapacità, nonché una strafottente superficialità da parte dei partiti nazionali, questi si cooptati interamente agli interessi dei principi romani, loro investitori.
Ciò detto, ritengo che veramente fb e gli altri strumenti di comunicazione on-line, porteranno a dei cambiamenti sui contenuti e sulle sensibilità dei ragazzi di oggi, tra l’altro ancora inespresse. Come sempre, i cd. adulti si renderanno conto troppo tardi dell’ onda generazionale che li sovrasterà sulla scia della loro pretese di titolarità sulle coscienze altrui.
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