domenica 22 luglio 2012

natura meravigliosa















Natura meravigliosa

La natura, ieri ho ammirato,
i confini appaiono  illimitati,
non c’è nulla di meglio che adorarla
spaziando con la vista dai monti al mare.
Adesso se ci riesco, passeggiando..
 illustro tutto, la campagna e i suoi  dintorni;
piante, fiori e frutti che son da desiderare,
è tutto una gioia, e provo un gran piacere.
Fra i sassi ed una pietra forata,
ho visto piante di susine e pere selvatiche,
cercando di raccoglierle mi son punto,
nel chiudere i varchi con una forca spuntata.
Altre siepi, ginestrone e olivastro,
cespugli di elicriso con api svolazzanti;
siepi di  ginestra  per fare una trapunta,
biancospino e rovo con more e una sola rosa.
Foglie di asfodelo con dentro il fiore
uso per fare utensili con giunchi a foglia ed aculei.
Insieme alla mazzasorda femmina e con la paglia,
stuoie e canestri e riassetto l’ovile diroccato.
Il lentischio ed il cisto, ho sempre davanti,
son forti e presenti, sono come la poiana,
fanno dei  frutti, buoni come il latte materno,
accendono i forni, e sono piante umili.
Che belle le piante di agrifoglio e asparagina,
decorano il Natale, gli danno colore e tono,
insieme all’asparago raccolgo la lavandula
per poter accendere la radica.
Con fasce di saggina e per restare in argomento
faccio delle scope, e letti duri come il tuono.
Mirto sempre presente, nero e bianco,
insieme al corbezzolo danno frutti belli e buoni.
Ricordo  l’elicriso insieme al sambuco
mi hanno fatto compagnia nei giochi d’infanzia.
Con l’euforbia e la ferula,  ho spazzato l’imbocco  del forno, come il naso con il moccio.
Non posso dimenticare gli olivastri.
l’antico ginepro, per quante arie che mi dia,
davanti a lui mi devo togliere il cappello,
la forza della natura, non ha pari con lui.
Gli alberi reali, adesso per completare:
leccio, sughera e quercia, più forti che mai,
quelli che ho dimenticato mi perdoneranno
per ottave uguali da comporre in rima.
Di qualcosa che ho detto, forse non è tutto così,
mi rendo conto di non essere “padre Luca “
e sotto un alaterno mi metto a riposare
e ammiro il mio paese più bello che mai.

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